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Cinque secoli di ex libris

L’EX LIBRIS, DA CONTRASSEGNO DEL LIBRO A PICCOLA GRAFICA ORIGINALE

L’EX LIBRIS, DA CONTRASSEGNO DEL LIBRO A PICCOLA GRAFICA ORIGINALE

 

QUALCHE ANNO FA, mentre ero impegnato nella rilevazione degli ex libris antichi nelle biblioteche pubbliche italiane, alla mia richiesta sulla presenza di ex libris antichi, un giovane bibliotecario ha risposto così: «Abbiamo numerosi libri incompleti e fuori uso. Se vuol vederli è necessario stabilire un appuntamento, perché sono conservati in un locale separato».  Evidentemente quel funzionario riteneva che gli ex libris fossero libri collocati a riposo per limite di età.

Si  è trattato di un’eccezione, perché, in generale, la categoria dei bibliotecari è colta e preparata, comunque l’episodio mi ha convinto che quando ci si riferisce all’ex libris una rapida spiegazione è certamente opportuna. Dunque,  la locuzione latina «ex libris», che letteralmente significa «dai libri di …», viene usata per indicare il cartellino con il nome del proprietario del libro, incollato in una delle pagine che precedono il frontespizio di ogni volume di biblioteche private o pubbliche. In altri termini, l’ex libris  è il contrassegno di proprietà del libro. Per completare la definizione si deve aggiungere che l’ex libris spesso è ornato con fregi, figure o motti.

Il libro, lo strumento primario per edificare la cultura, è il nostro compagno, il nostro consigliere, la memoria esterna dalla quale possiamo attingere in ogni momento il sapere di cui abbiamo bisogno.  Oltre che il nome del proprietario, l’ex libris contiene figure simboliche, intese a  rappresentare la personalità, la professione o le riflessioni del titolare. Invero nella sua motivazione profonda, l’ex libris è la certificazione dell’apparentamento avvenuto tra il possessore del libro e l’autore, per merito della trasfusione di conoscenza realizzata con la lettura. 

Nei primi secoli dopo l’invenzione della stampa, l’ex libris, nella maggior parte dei casi, era decorato con lo stemma araldico della famiglia o del convento, un riferimento certamente idoneo a segnalare la proprietà. Fedele a questo compito, l’ex libris, secolo dopo secolo, in totale riservatezza, è restato nella triplice clausura costituita dalle pagine del libro nel quale era inserito, tra i massicci ripiani di una austera libreria, collocata tra le solide mura di un nobile palazzo.   Poi, a metà dell'Ottocento, entra in scena il Collezionista,  con la sua curiosità e il suo desiderio di possesso. Con qualche difficoltà lo stacca dalla pagina sulla quale è applicato, lo porta dall'oscurità alla luce, lo esibisce con compiacimento, lo imita commissionando ex libris a proprio nome e lo scambia con gli amici bibliofili.

Questa brusca modificazione non poteva restare senza conseguenze. L'esibizione sollecita la competizione, con implicazioni positive e negative: da un lato la ricercatezza e l'originalità, dall'altro  qualche scivolata verso la vanità e l'ostentazione. Scompare presto l'austero simbolo araldico, peraltro demodé  per gli eventi storici ed è subito sostituito da figurazioni simboliche, dovute alla fantasia creativa degli artisti dell’arte incisa. 

Si è avuta così, nel corso di una manciata di decenni, una vera e propria mutazione. Il pregio artistico  dell'ex libris ha eclissato la funzione bibliotecaria, cosicché oggi l’ex libris interessa più l’amatore d’arte che il bibliofilo.

Saldamente collocato in una nicchia della grafica d’arte, grazie all'intraprendenza  e all'attivismo del collezionista, l’ex libris è divenuto gradualmente l’agile strumento per la diffusione nel mondo delle più vivaci tendenze espressive della xilografia e della calcografia, con tutta la varietà delle tecniche che ne fanno parte.

La carica d'entusiasmo dei collezionisti, organizzati in sessantadue associazioni sparse in trentadue nazioni, è il propellente che attiva la circolazione internazionale dell’ex libris, che avviene non soltanto attraverso gli scambi personali, ma più ancora con l’organizzazione di concorsi internazionali, come questo che stiamo presentando, oltre che con la convocazione di congressi e di meeting. Sono tutte interessanti iniziative culturali e occasioni d’incontro con un pubblico sempre più vasto e interessato. Con l'ex libris, un artista oggi può presentarsi agevolmente alla ribalta internazionale grazie alle iniziative assunte in vari paesi acculturati. Una circolazione così ampia non esiste affatto per la grafica cosiddetta libera, che si muove prevalentemente in ristrette aree regionali e nazionali.

A testimonianza della capacità propulsiva dell'ex libris, va ricordato che in alcune nazioni, quando certe dottrine economiche ormai in declino mortificavano il mercato, schiere di artisti incisori hanno dedicato il loro talento all'attività exlibristica, superando confini apparentemente invalicabili, per ricavare notorietà e altri importanti vantaggi  nel contatto con i collezionisti di altri Paesi. Si è attuata in tal modo una circolazione di tendenze e di esperienze che ha vitalizzato  ovunque l'arte incisa. Anche in Italia questi fermenti hanno stimolato l'accesso di nuovi talenti nell’attività exlibristica, così che  alle forze esistenti si sono affiancate quelle di nuovi artisti.  I più attenti alle vicende dell'arte hanno riconosciuta all'ex libris la funzione di trampolino di lancio. Tutti coloro che praticano le tecniche dell'arte incisa sanno che il tirocinio in tutti i settori dell’arte è lungo e irto di difficoltà, ma l'ex libris, per l'azione appassionata dei suoi promotori, accelera i tempi dell'affermazione personale, aiutando l'artista ad abbreviare il  percorso verso la notorietà e il successo.

L’immagine artistica, soprattutto quella incisa o intagliata, si offre apparentemente a una lettura facile e appagante, ma solo impegnandosi in un attento e minuzioso esame dei dettagli l’osservatore potrà intendere i significati più profondi, espressi con metafore, allusioni, ammiccamenti. Certamente non tutti gli ex libris esposti sono carichi del massimo valore espressivo. È normale che sia così, però ogni opera va esaminata con partecipazione, come se passeggiando in un giardino, il visitatore sostasse davanti ai fiori di vario tipo per esaminare con attenzione ogni particolare. Se uno, due o tre degli ex libris esposti vi daranno un attimo di gioia, per la loro vivacità, per la loro grazia, per il loro significato, allora potrete dire che siete entrati in  sintonia con l’animo di un artista. Una piccola, luminosa gioia che arricchisce lo spirito.

 EGISTO BRAGAGLIA                                                                     

 Bolzano, 10 aprile 2002